
Grande cammino per Musetti al Roland Garros: arriva l’annuncio più bello, un riconoscimento che vale quasi quanto un trofeo.
Ci sono momenti in cui tutto sembra trovare un senso, come se ogni fatica, ogni caduta e ogni ripartenza venissero improvvisamente ripagati con qualcosa di più profondo di una semplice vittoria. Lorenzo Musetti, al Roland Garros, ha vissuto proprio questo tipo di momento.

Non solo per il tennis che ha espresso, elegante e incisivo come nei suoi giorni migliori, ma anche per ciò che si è mosso intorno a lui. Perché quando a parlare di te è uno dei più grandi del momento, e lo fa con rispetto sincero e affetto, allora sì, qualcosa di speciale sta davvero accadendo.
Musetti un vero capolavoro, ecco cosa ha detto Sinner
Senza troppi clamori, ma con la forza delle parole vere, Jannik Sinner ha voluto dedicare un pensiero al suo collega e amico. Non una frase di circostanza, non un semplice “bravo”, ma un augurio che ha il sapore della consacrazione. “Mi auguro possa arrivare tra i primi cinque al mondo nel ranking ATP”, ha detto l’attuale numero uno del tennis mondiale. Parole che pesano, perché arrivano da un campione che conosce bene il significato del lavoro, del talento e del sacrificio. E se è vero che tra i due esiste una sana rivalità, è altrettanto vero che a legarli c’è una stima autentica.

Sinner ha parlato di Musetti come di un “giocatore completo”, sottolineando la sua capacità di adattarsi a tutte le superfici e la sua evoluzione dentro e fuori dal campo. “È molto talentuoso, lo è sempre stato, ma adesso è cresciuto anche dal punto di vista umano. Sono contento per lui, perché se lo merita. È un bravo ragazzo”, ha aggiunto l’altoatesino. E in fondo, chi conosce Lorenzo sa che quel mix di classe e profondità non è mai stato solo apparenza. Lo si è visto in ogni scambio a Parigi, in ogni punto lottato con il cuore, in ogni sguardo rivolto al suo angolo.
Il Roland Garros, in questa stagione, ha restituito un Musetti maturo, solido, più consapevole dei propri mezzi e meno soggetto alle pause mentali che in passato gli erano costate caro. Il suo è stato un percorso da protagonista, vissuto senza eccessi ma con una determinazione silenziosa. E forse proprio per questo, le parole di Sinner assumono un valore doppio: non solo un riconoscimento tecnico, ma una sorta di passaggio di fiducia tra due talenti italiani che stanno riscrivendo, a modo loro, la storia del nostro tennis.
Ora che il mondo lo guarda con occhi diversi, Musetti sa che il cammino è ancora lungo, ma anche che dentro di sé ha tutto ciò che serve per continuare a scalare. Perché quando il rispetto arriva prima del trofeo, il successo è già iniziato.